L’intelligenza artificiale (AI) sta trasformando diversi settori, e la sanità non fa eccezione. Tre startup da Israele, Brasile e Danimarca stanno utilizzando i loro modelli di AI generativa per migliorare la vita dei pazienti e semplificare il lavoro dei medici. Grazie al cloud di Oracle, queste aziende stanno sviluppando soluzioni innovative per la diagnosi di malattie, la gestione delle terapie e la riduzione dei tempi di attesa. Ecco come.
Indice dei contenuti
Imagene: rivoluzione nell’oncopatologia
Imagene, una startup israeliana fondata da Dean Bitan, sta lavorando per migliorare le diagnosi oncologiche sfruttando la potenza dell’AI. Dopo un’esperienza personale come familiare di un malato di cancro, Bitan ha deciso di creare una tecnologia che potesse cogliere schemi complessi nelle immagini bioptiche, anche di forme rare di tumore.
La soluzione chiave è CanvOI, un modello di AI che offre una vasta base di dati per applicazioni oncologiche. Questo sistema prevede la risposta ai trattamenti, scopre biomarcatori e fornisce prognosi precise. Il vero punto di forza è l’uso di un approccio innovativo che modifica le immagini di input, migliorando la precisione previsionale fino al 7,4% rispetto ai modelli tradizionali. Questo risultato rende Imagene un potenziale game changer nel campo della patologia digitale.
L’alleanza con Oracle è stata fondamentale per l’elaborazione di grandi volumi di dati, rendendo possibile l’uso di self-supervised learning, un metodo che consente di ottenere buoni risultati anche con dataset ridotti e non etichettati. Attualmente, la tecnologia è in fase di sperimentazione in Israele, Nord e Sud America, con piani di espansione in Europa, nonostante le sfide legate alla privacy e alle regolamentazioni locali.
WideLabs: creare ricordi per pazienti con Alzheimer
In Brasile, la startup WideLabs sta utilizzando l’AI generativa per supportare i pazienti affetti da Alzheimer. Grazie alla collaborazione con Oracle e il suo cloud, WideLabs ha sviluppato bAIgrapher, un’applicazione che utilizza i ricordi dei pazienti per creare contenuti biografici che li aiutano nella terapia della reminiscenza.
Il processo è semplice: il paziente o un familiare fornisce voci, testi e immagini, che vengono poi elaborati dall’AI per creare libri biografici, audiolibri o ebook. Questi prodotti diventano uno strumento terapeutico, aiutando i pazienti a conservare i loro ricordi e migliorare la loro qualità di vita.
Secondo i fondatori Nelson Leoni e Beatriz Ferrareto, la soluzione è particolarmente utile in un paese come il Brasile, dove le cure sanitarie private sono inaccessibili per molti. Anche l’Italia, con la sua popolazione anziana, potrebbe essere un mercato ideale per bAIgrapher, che sta cercando il riconoscimento ufficiale come terapia.
Cerebriu: accelerare le diagnosi con l’AI
La startup danese Cerebriu sta affrontando una delle sfide più pressanti della sanità pubblica: ridurre le lunghe liste d’attesa per le diagnosi. Cerebriu utilizza l’AI per migliorare la velocità di interpretazione delle scansioni di risonanza magnetica cerebrale, accelerando il processo diagnostico.
L’uso di modelli proprietari di AI consente alla startup di gestire migliaia di immagini cerebrali multimodali, fornendo ai medici strumenti più rapidi e precisi per la diagnosi. Grazie al cloud di Oracle, Cerebriu ha potuto addestrare i suoi modelli su larga scala, con l’obiettivo di migliorare la qualità delle cure offerte dai sistemi sanitari, sia pubblici che privati.
Attualmente, la tecnologia di Cerebriu è in fase di sperimentazione non solo in Europa, ma anche a New York, in India e in Israele, dimostrando il suo potenziale globale.
Leggi anche: Bitcoin: i motivi dietro il ritardo verso un nuovo massimo storico