Nel 2016, durante un pranzo tra colleghi, l’ingegnere di Google Illia Polosukhin esprimeva la propria frustrazione per la mancanza di progressi nel suo progetto. Il suo collega Jacob Uszkoreit gli suggerì di provare una nuova tecnica chiamata “autoattenzione” (self-attention). Questa intuizione portò alla collaborazione di otto esperti che, nel 2017, pubblicarono il documento Attention Is All You Need. Questo documento introdusse i transformer, una rivoluzionaria architettura per l’intelligenza artificiale che ha cambiato il mondo.
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La preoccupazione per la segretezza dei modelli
Nonostante il successo ottenuto, Polosukhin non è pienamente soddisfatto dell’attuale stato dell’AI. Da grande sostenitore dell’open source, è preoccupato per la segretezza che avvolge i grandi modelli linguistici basati sui transformer. Le aziende, anche quelle nate con l’idea di trasparenza, mantengono segreti i dati di addestramento dei modelli, sollevando interrogativi sulla loro affidabilità e imparzialità.
La necessità di una tecnologia aperta e responsabile
Per Polosukhin, la soluzione è un modello open source che incorpori la responsabilità nella tecnologia stessa. Dopo aver lasciato Google, ha fondato la Near Foundation, un’organizzazione no-profit nel settore blockchain/Web3. L’obiettivo è applicare i principi di apertura e responsabilità a quella che definisce un’AI di proprietà dell’utente. Questo approccio utilizza protocolli crittografici basati su blockchain per creare una struttura decentralizzata e neutrale.
I vantaggi dell’AI di proprietà dell’utente
Trasparenza e responsabilità
In un sistema aperto, tutti sarebbero proprietari del sistema. Non ci sarebbe la necessità di crescere continuamente per generare profitti. Questo meccanismo potrebbe allineare gli incentivi e costruire una piattaforma neutrale. Gli sviluppatori stanno già utilizzando la piattaforma Near per creare app che funzionano all’interno di questo modello open source, con un programma di incubazione per supportare le startup.
Risolvere la crisi della proprietà intellettuale
Un ulteriore vantaggio di un’AI open source è la possibilità di risolvere la crisi della proprietà intellettuale. Secondo Uszkoreit, un sistema di micropagamenti potrebbe riconoscere e compensare i creatori di contenuti il cui lavoro alimenta i modelli di intelligenza artificiale. Questo approccio potrebbe quantificare il valore dell’informazione per l’umanità, risolvendo le questioni legate alla proprietà intellettuale.
Dubbi e critiche
Rischi di abuso della tecnologia
Una delle principali critiche all’idea di un’AI open source è il rischio che modelli potenti possano essere abusati per generare disinformazione o creare nuove armi. Polosukhin ritiene che i sistemi aperti non siano peggiori di quelli attuali, affermando che la sicurezza dei modelli chiusi è solo una maschera che limita la funzionalità. I modelli chiusi sono comunque vulnerabili agli attacchi.
Sostenibilità economica
Una domanda cruciale riguarda il finanziamento dello sviluppo di un modello AI sofisticato. La piattaforma di Polosukhin utilizza attualmente una versione di Llama, il modello Meta. Tuttavia, rimane la questione su chi sarebbe disposto a investire miliardi di dollari per creare un modello totalmente aperto.
Il futuro dell’AI
Prevenire un disastro con l’AI di proprietà dell’utente
Polosukhin e Uszkoreit credono fermamente che l’AI di proprietà dell’utente debba emergere prima che il mondo ottenga l’intelligenza artificiale generale (AGI). Essi temono che se la situazione attuale persiste, sarà una grande azienda tecnologica a sviluppare un’AGI, con conseguenze potenzialmente disastrose.
Un’opportunità per cambiare le regole del gioco
Nonostante le preoccupazioni, Polosukhin non rimpiange il suo contributo al progresso dell’intelligenza artificiale. Egli ritiene che una struttura diversa sia necessaria per continuare a evolvere. Con un’AI di proprietà dell’utente, il gioco sarebbe uguale per tutti, impedendo a OpenAI, Google e altre grandi aziende di diventare monopoli.
L’idea di un’intelligenza artificiale open source proposta da Illia Polosukhin rappresenta una visione radicale e innovativa per il futuro della tecnologia. Mettendo l’utente al centro, questa proposta promuove trasparenza, responsabilità e equità. Sebbene ci siano sfide significative da affrontare, come il finanziamento e i rischi di abuso, l’AI di proprietà dell’utente potrebbe essere la chiave per un futuro tecnologico più giusto e sicuro. L’importanza di una comunità coinvolta e responsabile è fondamentale per evitare che il potere dell’AI rimanga concentrato nelle mani di poche grandi aziende.
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